La Crypta Balbi è un complesso museale all’interno del centro storico di Roma, direttamente annessa al teatro che Lucio Cornelio Balbo fece costruire nel 13 a.C.
Lucio Cornelio Balbo, spagnolo originario di Cadice, era uno degli esponenti più in vista della cerchia di Augusto. I lavori di costruzione del suo teatro furono imponenti e l’inaugurazione dell’edificio ebbe luogo durante un’inondazione del Tevere.
La Crypta era un ampio quadrilatero aderente alla facciata posteriore della scena del teatro. Al centro sorgeva un edificio di dubbia identificazione (abbiamo solo una pianta marmorea di età Severiana) con attorno un ampio corridoio, forse originariamente diviso in due navate, che doveva presentarsi come uno spazio piutostto chiuso (appunto una crypta) sul cui lato orientale si apriva un’esedra semicircolare.
Abbiamo testimonianza di un rovinoso incendio, divampato nell’80 d.C., nel Campo Marzio, che coinvolse anche le strutture del teatro e dell’annessa Crypta di Balbo. In seguito a questo incendio vennero fatti alcuni lavori di consolidamento: le nicchie in cui era articolata all’esterno la facciata vennero rafforzate con tamponature di mattone; nell’età Adrianea l’esedra venne trasformata in una monumentale latrina, e sempre nello stesso periodo vennero fatti i lavori di trasformazione della crypta in un portico retto da pilastri laterizi con semicolonne.
La struttura subì molti cambiamenti nel corso della sua esistenza, dovuti non solo a calamità naturali, ma anche alla costruzione di edifici ad essa adiacenti che ne modificarono irrimediabilmente l’antica struttura. Questo successe non solo in età antica, con la costruzione ad esempio della Porticus Minucia, ma anche nel medioevo con il sorgere di nuovi quartieri proprio in quella zona.
La Crypta Balbi sorge al margine meridionale del Campo Marzio, ampia pianura che si estendeva a nord del Campidoglio. L’area, collocata all’esterno della più antica cinta muraria, era percorsa dal primo tratto dalla via Flaminia (oggi via del Corso). Questa zona era utilizzata per culti antichissimi (tra cui quello di Marte da cui la zona prese il nome) e rimase a lungo destinata alle esercitazioni militari.
Parlando dell’attuale museo, possiamo dire che la Crypta è un piccolo capolavoro, che lascia estasiato il visitatore che lo visita. Il percorso si articola all’interno dei diversi edifici succedutisi nell’area nelle varie fasi storiche. La sezione “Archeologia e Storia di un paesaggio urbano“ illustra la storia del complesso dall’antichità al XX secolo, mentre la sezione “Roma dall’antichità al medioevo” illustra le trasformazioni della città tra l’età tardoantica e l’altomedioevo.
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