Dopo le sei edizioni (2010, 2011, 2012, 2013, 2014, 2015) in cui sono state posizionate 226 pietre d’inciampo, per la settima volta l’artista tedesco Gunter Demnig sarà a Roma lunedì 11 gennaio 2016 per installare 11 Stolpersteine(pietre d’inciampo) in memoria di deportati razziali e politici.
La settima edizione di Memorie d’inciampo a Roma ha il patrocinio del Municipio Roma I Centro, Municipio II, Municipio VII e Municipio XIII, e il sostegno dell’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania.
Memorie d’inciampo a Roma è promosso da: ANED (Associazione Nazionale ex Deportati); ANEI (Associazione Nazionale ex Internati); Federazione delle Amicizie Ebraico Cristiane di Italia; FondazioneCDEC (Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea), IRSIFAR (Istituto Romano per la Storia d’Italia dal Fascismo alla Resistenza); Museo Storico della Liberazione; in collaborazione con le Biblioteche di Roma ed è organizzato dall’Associazione Arte in memoria.
Posto sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, hail Patrocinio del Comitato di Coordinamento per le Celebrazioni in Ricordo della Shoah della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e della Comunità Ebraica di Roma.
Curato daAdachiara Zevi, il progetto si avvaledi unComitato scientificocomposto daAnna Maria Casavola, Annabella Gioia, Elisa Guida, Antonio Parisella, Liliana Picciotto, Micaela Procaccia e Michele Sarfatti; e di un Comitato organizzativo composto da Marina Levi Fiorentino, Bice Migliau,Eugenio Iafrate e Sandra Terracina.
L’inaugurazione avrà luogo lunedì 11 gennaio 2016 alle ore 12 in via Po 42 alla presenza del Presidente del Municipio di Roma II Giuseppe Gerace.
L’idea di Demnig risale al 1993 quando l’artista è invitato a Colonia per una installazione sulla deportazione di cittadini rom e sinti. All’obiezione di un’anziana signora secondo la quale a Colonia non avrebbero mai abitato rom, l’artista decide di dedicare tutto il suo lavoro alla ricerca e alla testimonianza dell’esistenza di cittadini scomparsi a seguito delle persecuzioni naziste: ebrei, politici, militari, rom, omosessuali, testimoni di Geova, disabili. Con un segno concreto e tangibile ma discreto e antimonumentale, a conferma che la memoria deve costituire parte integrante della nostra vita quotidiana.
Sceglie dunque il marciapiede prospiciente la casa in cui hanno vissuto i deportati e vi installa altrettante “pietre d’inciampo”, sampietrini del tipo comune e di dimensioni standard (10×10 cm.). Li distingue solo la superficie superiore, perché di ottone lucente.
Su di essa sono incisi: nome e cognome del/lla deportato/a, età, data e luogo di deportazione e, quando nota, data di morte.
Il giorno e l’ora della collocazione delle pietre è annunciata agli inquilini da una lettera del Municipio in cui si spiega che il progetto vuole “ricordare abitanti del quartiere uccisi e perseguitati dai fascisti e dai nazisti, deportati, vittime del criminale programma di eutanasia o oggetto di persecuzione perché omosessuali”.
L’inciampo non è fisico ma visivo e mentale, costringe chi passa a interrogarsi su quella diversità e agli attuali abitanti della casa a ricordare quanto accaduto in quel luogo e a quella data, intrecciando continuamente il passato e il presente, la memoria e l’attualità.
I primi Stolpersteinesono stati installati a Colonia nel 1995; da allora questa straordinaria mappa della memoria europea si è estesa sino a includere oltre 50.000 pietre. Invitato perla prima volta in Italianel 2010, Gunter Demnig ha consentito al nostro paese di entrare a far parte di questo grande circuito internazionale della memoria.
Gli Stolpersteine sono finanziati da sottoscrizioni private; il costo di ognuno, compresa l’installazione, è di 120 euro.
Presso la Biblioteca della Casa della Memoria e della Storia è attivouno “sportello” (casadellamemoria@bibliotechediroma.it / tel. 06/45460501)curato da Liliana Bilello ed Elisa Guida. A loro possono rivolgersi quanti intendono ricordare familiari o amici deportati attraverso la collocazione di uno Stolpersteine davanti alla sua abitazione.
Il sito web www.memoriedinciampo.com, curato da Giovanni D’Ambrosio e Paolo La Farina, documenta interamente le precedenti edizioni: la mappa dei luoghi dove sono stati installati i sampietrini, fotografie, film e testimonianze, il lavoro svolto dagli studenti che hanno aderito al progetto didattico, testi storici e critici relativi alla deportazione di ebrei, politici e militari, un profilo biografico dell’artista e una vastissima rassegna stampa.
Alla settima edizione sarà nuovamente affiancato il progetto didattico curato da Annabella Gioia e Sandra Terracina: ogni Municipio coinvolto sceglierà una o più scuole cui affidare una ricerca storica sui perseguitati alla cui memoria sono dedicati i sampietrini. I risultati delle ricerche saranno pubblicati, come i precedenti, sul sito. I Municipi sono coadiuvati dal Progetto Memoriadella Fondazione CDEC e del Dipartimento Cultura dellaComunità Ebraica di Roma, dalla FNISM (Federazione Nazionale Insegnanti) – Sezione Roma eRegione Lazio e dall’Irsifar (Istituto Romano per la Storia d’Italia dal Fascismo alla Resistenza)