Se n’è parlato molto, se hai parlato troppo, forse se n’è parlato anche tanto, e probabilmente è giusto che se ne parli anche se che per il Paese attualmente risultano ancora scottanti temi come questo .
L’omosessualità da sempre è una realtà, sicuramente nascosta sicuramente vissuta in maniera intima, ma sicuramente non riconosciuta almeno finora, ieri abbiamo assistito all’ultimo step del disegno di legge, dell’Unione civili che qualcuno, ha ribattezzato come unioni “Incivili”, in quanto secondo questo disegno , le persone dello stesso sesso possono tranquillamente unirsi in coppia e non matrimonio, da non confondere quindi con quello religioso, ma possono essere liberi di tradire, quindi di vivere la propria omosessualità, i propri sentimenti in maniera del tutto indipendente.
Non staremo qui a sottilizzare, non saremo qui ovviamente a giudicare questo decreto-legge, ciò che conta è che questo step, stia cercando quanto meno, di realizzare il desiderio, il sogno e la concretezza di molte persone, che durante la malattia del compagno, e poi alla morte del compagno stesso, si ritrovano senza nessun tipo di riconoscimento economico legale e giuridico.
Parlando a livello pratico, attenendosi alla realtà, i sentimenti non possono essere giudicati, l’amore sicuramente è un sentimento troppo alto per essere quantomeno spiegato, e poi chi siamo noi per giudicare?
Quello che sta accadendo in Italia, tanti dibattiti che si sprecano nei vari talk show programmi pomeridiani serali e mattinieri, rotocalchi televisivi, dove ognuno giustamente liberamente espone le proprie idee, sotto questo punto di vista, di queste benedette unioni civili, rimane comunque tanta, ma tanta confusione.
Intanto dobbiamo analizzare la differenza tra matrimonio e Unione, il matrimonio previsto dalla legge e dagli articoli della Costituzione, non si può certamente confondere con l’Unione, al di là del matrimonio religioso, che si svolge in chiesa, davanti un celebrante, e l’Unione è pressoché simile quindi al matrimonio tra persone eterosessuali, molti sostengono allo stato attuale dei fatti in questo venerdì 26 febbraio, che questo decreto legge, non rappresenti comunque appieno le unioni da persone dello stesso sesso, e ci si chiede :”se si liberi di tradire allora che senso ha lottare per una parità di diritti civili e di unione di fatto?”
Se questo decreto, adesso in analisi la Camera dovesse passare, è di certo un passo enorme per questo paese, che da sempre ha avuto difficoltà ad accettare i cambiamenti, allo stato attuale dei fatti comunque, è necessario prendere atto che questo prossimo step previsto dalla Camera, tutelerebbe a tutti gli effetti soggetti dello stesso sesso a livello legale e giuridico, che questo forse e ciò che mancava.
Sicuramente l’amore non finirà, qualunque tipo di rapporto esso sia, per quanto riguarda le adozioni del bambino del partner, beh quello è un discorso probabilmente ancora più complicato, visto che è stato proposto e morto, fermo allo step iniziale, cioè proposta di legge.
Se quindi queste chiacchieratissime unioni in definitiva dovesse andare a buon fine, le persone dello stesso sesso sarebbero tutelate nei loro diritti civili, come un uomo e una donna potranno accudire il partner nel momento della malattia, essere quindi riconosciuti a livello medico, assistenziale e pensionistico alla morte del coniuge.
E’ tempo di fare i bagagli e aprire gli occhi, nella concretezza della vita dove ognuno è atto a scegliere la propria, sentendosi libero non solo di poterlo amare , ma avendo quindi anche la concreta certezza di essere tutelato nei propri diritti.